I dpi utilizzati in edilizia per la sicurezza degli addetti

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L’edilizia risulta essere uno dei settori in cui sono presenti maggiori rischi per la salute e per la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro.

Tra i più noti e riscontrati fattori di rischio ci sono i casi di infortunio ma, questi non sono gli unici che si possono verificare in tale ambito.

Esistono rischi dovuti all’utilizzo di attrezzi che producono rumori eccessivi o vibrazioni meccaniche, il contatto con prodotti chimici e sostanze tossiche o inalazioni di polveri. Anche torsioni del busto, frequenti flessioni, movimenti manuali di carichi eccessivi o posture statiche prolungate rappresentano rischi che corrono i lavoratori di questo settore.

Prima di avviare i lavori richiesti, il datore di lavoro per legge deve redigere un documento, il POS, Piano Operativo di Sicurezza. Tale documento ha come obiettivo quello di indicare, ridurre ed eliminare gli infortuni sul lavoro.

Infatti, il POS indica nel dettaglio la valutazione dei rischi che si possono riscontrare e che sono già previsti dal decreto legislativo 81/05. Nel caso di mancata o incompleta compilazione del POS, il datore di lavoro viene punito con sanzioni.

Il POS deve contenere non solo la valutazione dei rischi a cui vengono sottoposti i lavoratori ma anche l’elenco di dettaglio di tutte le sostanze pericolose che vengono utilizzate nel cantiere, le misure di prevenzione e protezione da adottare per evitare eventuali rischi, le specifiche attività da svolgere con le relative operazioni, l’elenco dei DPI, Dispositivi di Protezione Individuale che vengono forniti ai lavoratori e tutte le informazioni riguardanti la formazione del personale allocato sul cantiere.

DPI, Dispositivi di Protezione Individuale in ambito edile

Per ridurre ed eliminare gli infortuni sul lavoro sono di fondamentale importanza i DPI. 

Se utilizzati nel modo corretto questi riducono di gran lunga i rischi di infortuni.

Ciascun lavoratore deve obbligatoriamente seguire corsi di formazione e aggiornamenti periodici sui rischi del proprio lavoro e su come utilizzare ed effettuare la manutenzione in maniera corretta dei dispositivi di protezione.

Nel caso specifico di lavori in campo edile, poiché i lavoratori sono sottoposti ad attività ad alta quota o a spazi che limitano il normale svolgimento delle operazioni, è essenziale che il lavoratore si trovi in assoluta sicurezza.

Tra i principali DPI utilizzati in ambito edile ritroviamo:

  • imbracature anticaduta, speciali e per spazi confinati;
  • cinture di sicurezza;
  • elmetti.

Imbracature anticaduta, speciali e per spazi confinati

Le imbracature anticaduta sono costituite da apposite fasce e fibbie che cingono il corpo del lavoratore in due zone: zona inferiore inguine-gambe e zona superiore dorso-spalle.

Queste sostengono il lavoratore in caso di cadute accidentali.
Spesso si sceglie di utilizzare due colori differenti per ciascuna zona per agevolare il lavoratore nella vestizione.

Inoltre, è possibile regolare l’imbracatura mediante la presenza delle fibbie.

Le imbracature anticaduta sono costituite da punti di ancoraggio collocati sulla parte superiore della schiena e sullo sterno.

Poiché esistono differenti modelli di imbracature è di fondamentale importanza la scelta della taglia per consentire una maggiore comodità e sicurezza dei movimenti.

In casi particolari come lavori in sospensione o in condizioni più complesse di lavori in quota devono essere utilizzate le imbracature speciali.

Tali imbracature hanno una maggiore imbottitura rispetto alle altre e attacchi anticaduta dorsali, sternali e anelli di posizionamento laterali.

Hanno lo scopo di sorreggere il lavoratore in fune o semi-seduto in modo da non provocare compressioni pericolose. Infatti, spesso oltre alle imbracature speciali, vengono utilizzati anche dei seggiolini (segette) utili a scaricare il peso dalle gambe.

Infine, ci sono le imbracature per spazi confinati, queste hanno come principale differenza il posizionamento dell’attacco sternale che risulta essere più basso delle altre tipologie di imbracature.

Tale caratteristica è utile nel caso di recupero di un lavoratore in stato di incoscienza poiché il moschettone presente sullo sterno potrebbe salire fino alla gola e comprometterne il respiro durante il sollevamento del corpo.

Un’ altro elemento che contraddistingue queste imbracature è il posizionamento dell’anello dorsale, che è collocato alla fine di una fettuccia di prolungamento. Ciò permette una facile accessibilità dell’ancoraggio nel caso in cui l’operatore abbia delle bombole a zaino.

A seconda dell’utilizzo, queste imbracature possono essere realizzate con materiali speciali differenti come componenti antistatici e antiscintilla, anticalore o antifiamma, dotate di elementi isolati elettricamente e tantissimi altre tipologie.

Cinture di sicurezza

Le cinture di sicurezza fasciano la parte alta dei fianchi.

Esse sono costituite da una fascia di tessuto che si ancora grazie agli anelli laterali e si richiude con la fibbia.

Tale dispositivo di sicurezza è utile per lavori effettuati su scale e nel caso in cui si ha un equilibrio precario per la necessità di utilizzo delle mani per altre attività.

Le cinture di sicurezza possono essere sia singole che integrate alle imbracature.

Elmetti

Gli elmetti o caschi servono a proteggere la testa da cadute, da eventuali cadute di oggetti dall’alto o da danni accidentali.

Gli elmetti sono costituiti da una calotta superiore che protegge la testa e da una cinghia sottogola per tenere salda la parte superiore del dispositivo.

Molti elmetti presentano ulteriori sistemi di protezione, per occhi, orecchie, per migliorare la visione in luoghi notturni o con scarsa luce. Inoltre, esistono modelli con ulteriori sistemi integrati come cuffie, tappi, microfoni e videocamere.